Le prime serrature furono inventate probabilmente dagli antichi egizi. Fatte di legno, erano aperte con chiavi dotate di piccole sporgenze, un po' come quelle attuali.
Una serratura registrata negli annali ma della quale non si sa molto fu inventata nel 1787 da Joseph Bramah. Ricordato anche per l'ideazione di un water closet, questo ebanista era così convinto della qualità della sua invenzione che fissò un premio per chi fosse stato capace di aprirla. L'impresa riuscì molti anni dopo a una persona, dopo 51 ore di lavoro, quando la serratura venne esposta alla Great Exhibition di Londra, nel 1851.
Oggi esistono numerosi tipi di serratura, cioè dispositivi meccanici di chiusura manovrabili mediante chiavi.
Le prime e più semplici serrature sono quelle "a leva", chiamate così perché la chiave con i suoi intagli e rilievi riesce a muovere in contemporanea le leve nascoste nella serratura. Queste leve azionano il movimento del catenaccio, cioè un congegno di ferro scorrevole entro staffe e terminante con una testa che può penetrare in un'apposita cavità collocata nel telaio contro cui si chiude la porta. I modelli più semplici di serratura di questo tipo possono contenere una sola leva, quelli più diffusi ne hanno cinque o sei, ma le più sicure ne contengono anche di più.
A ideare le serrature "cilindriche", oggi molto comuni, fu Linus Yale (1821-1868). Una serratura di questo genere è fatta di un cilindro centrale che ruota all'interno di un tamburo di ottone. Il cilindro si apre all'esterno con una fessura dove si infila una chiave piatta munita di un'impugnatura rotonda e di un "braccio" con un margine seghettato. Cilindro e tamburo nascondono una serie di cavità cilindriche ciascuna delle quali ha al suo interno una spina metallica mobile (o perno ) premuta da una molla . Quando la serratura è chiusa, le cavità del cilindro e del tamburo combaciano, nel senso che quelle del cilindro continuano con quelle del tamburo e le spine impediscono la rotazione del tamburo e l'apertura della porta. Nell'infilare la chiave, questa spinge in alto i perni che così "liberano" il cilindro il quale gira, muove il catenaccio e fa aprire la porta.
La serratura "da incasso" è apribile con una chiave formata da un'asta che termina all'estremità con un'espansione laminare, a "bandiera". La bandiera ha una serie di intagli ciascuno dei quali corrisponde alla posizione di una leva interna alla serratura.
Per rendere pi├╣ difficile l'apertura con chiavi false oggi si usano in qualche caso serrature che, pur non differendo sostanzialmente da quella Yale, si aprono elettricamente in modo automatico con l'inserimento di una tessera magnetica di riconoscimento o componendo un certo numero su una piccola tastiera . Questo in pratica attiva il meccanismo di sblocco elettrico della serratura.
Nel caso delle serrature "a combinazione", come quelle delle casseforti, il chiavistello si sposta solo se i rotori - delle specie di manopole con numeri, visibili sulla porta della cassaforte - si trovano in una certa posizione. Dato che ogni posizione è indicata con un numero, l'insieme dei numeri forma la combinazione della cassaforte. Un meccanismo a quattro rotori permette di formare anche 100 milioni di combinazioni, una sola delle quali, naturalmente, fa aprire la cassaforte.