Nato l'11 giugno del 1910 a Saint-André-de-Cubzac, nella Gironda, in Francia, Jacques Yves Cousteau intraprese presto la carriera militare, diventando capitano di corvetta. Ma la sua vera passione era il mare, l'esplorazione della vita sottomarina e dei tesori nascosti nelle profondità oceaniche.
Negli anni Quaranta, l'esplorazione subacquea era ancora molto difficile a causa della mancanza di un dispositivo che permettesse di rimanere a lungo sotto la superficie dell'acqua consentendo di respirare. Spinto dalla sua curiosità per il mare, Cousteau si mise a lavorare proprio a un apparecchio per la respirazione subacquea: tra il 1942 e il 1944, grazie anche all'aiuto del collega Emile Gagnan, mise a punto un autorespiratore , un dispositivo autonomo ad aria compressa denominato "scuba" (iniziali della denominazione inglese self-contained underwater breathing apparatus). Permettendo alla persona di avere una totale libertà di movimento, e soprattutto di non dipendere dall'aria di superficie, questo sistema cambiò radicalmente il modo di esplorare il mondo sottomarino, e divenne fondamentale nello sviluppo della moderna attrezzatura da sub . Fu grazie a esso che Cousteau e i suoi compagni riuscirono a individuare, nel 1952, un antico relitto nelle acque al largo di Marsiglia a 40 m di profondità. Si trattava di un vascello romano appartenuto a Marco Sestio: il nome del suo proprietario era infatti inciso sulle migliaia di anfore e frammenti di vario tipo che Cousteau e i suoi colleghi riuscirono a riportare alla luce. Questo evento favorì la diffusione di molte spedizioni archeologiche nei mari.
Sempre nei primi anni Cinquanta, Cousteau partì con la sua nave oceanografica Calypso alla volta del Mar Rosso; obiettivo: lo studio della fauna e della flora sottomarina, che in quel luogo è tuttora particolarmente ricca. Qualche anno più tardi la sua attenzione si spostò dalla vita animale alla capacità del corpo umano di sopravvivere negli abissi. Fra il 1962 e il 1966 diresse infatti una serie di esperimenti denominati Précontinent, destinati proprio all'analisi del corpo e del comportamento umano quando l'individuo è sottoposto a lunghe permanenze sott'acqua. Importante, tra questi, il Précontinent III: questo esperimento si svolse nel Mediterraneo a una profondità di 100 m, e per l'occasione venne costruita anche una una speciale "casa sotto il mare".
Fino ai primi anni Settanta Cousteau continuò le sue ricerche scientifiche sulla vita sottomarina. Ma il Mar Mediterraneo non era più sufficiente a saziare la sua curiosità. Con il suo gruppo di ricercatori effettuò immersioni nell'Oceano Indiano, Atlantico, Pacifico, e persino nel Mar Glaciale Artico e nel lago Titicaca in Messico.
Sempre alla ricerca di strumenti adatti all'esplorazione subacquea, Cousteau inventò anche un veicolo per l'immersione ad alte profondità, la Soucoupe Plongeante (o SP-350), un sottomarino a due posti a forma di disco. Prendendo spunto dal batiscafo costruito da Auguste Piccard (1884-1962), il comandante Cousteau, come egli veniva chiamato, riuscì a realizzare un apparecchio leggero e manovrabile, dotato di una ottima visibilità e di un sistema di bilanciamento costituito da un serbatoio da cui entrava o usciva l'acqua a seconda dell'inclinazione richiesta.
Convinto sostenitore della salvaguardia dell'ambiente marino e delle sue risorse, Cousteau capì che senza un'adeguata azione politica le sue ricerche sarebbero rimaste senza futuro. Negli anni Settanta cominciò la sua opera di divulgazione e di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e delle istituzioni dei vari paesi riguardo alla protezione della vita marina. Per proporre una politica in favore del mare indirizzò ai governi gli Ocean Policy Papers. Ad aiutarlo in questi obiettivi si aggiunsero, nel 1974, le centinaia di migliaia di iscritti alla sua Cousteau Society.
Instancabile esploratore delle acque, nel 1982 preparò una spedizione nel bacino del Rio delle Amazzoni; tre anni più tardi partì da Norfolk, negli Stati Uniti, per un giro del mondo a bordo della sua nave sperimentale Alcyone. Le sue ricerche sono continuate a pieno ritmo fino ai primi anni Novanta.
Oltre che ricercatore, Cousteau è anche un apprezzato regista. A lui si deve, tra l'altro, il primo film a colori con illuminazione artificiale del fondale marino. Fra i molti suoi film, il più noto è Il mondo del silenzio, premiato al Festival di Cannes nel 1955, ma non devono essere dimenticati Il pesce d'oro, del 1960, e Il mondo senza sole, del 1964.