Johannes Lippershey (o Lippersheim), nato nel 1570 a Wesel, in Germania, emigrò all'età di circa vent'anni in Olanda stabilendosi a Middelburg, dove aprì una piccola bottega di ottica. Lavorando come artigiano occhialaio e studiando la combinazione di lenti diverse, mise a punto uno «strumento per vedere lontano», in seguito denominato cannocchiale. Risale al 1608 la sua richiesta al parlamento olandese di un brevetto e dell'esclusiva di trent'anni per la produzione dell'oggetto. Dopo una lunga disputa con il collega Zacharias Janssen, che aveva depositato l'invenzione solo tre settimane dopo, la domanda di Lippershey fu respinta: il governo olandese obiettò infatti di essere interessato alle lenti di ingrandimento soltanto per ragioni di carattere militare e che lo strumento era ormai di dominio pubblico. La paternità della scoperta fu riconosciuta a Lippershey solo nel 1655, quando un consigliere del sovrano francese, Luigi XIV, pubblicò in una memoria tre testimonianze in suo favore.
D'altra parte, la scoperta che l'uso congiunto di lenti concave e convesse poteva far apparire gli oggetti distanti pi├╣ vicini doveva essere un'esperienza abbastanza diffusa tra gli occhialai dell'epoca. Forse Lippershey non fece altro che perfezionare uno strumento, costruito in Italia intorno al 1590, in seguito detto "cannocchiale di Galileo Galilei". Sarebbe stato comunque il grande scienziato toscano ad applicare al cannocchiale quelle trasformazioni che l'avrebbero reso adatto alla ricerca scientifica e protagonista delle rivoluzioni dell'astronomia.
Le autorità olandesi tuttavia, nonostante avessero rifiutato di concedere a Lippershey il brevetto per il cannocchiale, gli commissionarono la costruzione un altro strumento, da usare però con ambedue gli occhi: il binocolo. Le notizie sulla storia della sua realizzazione sono molto incerte; eppure il nome di Lippershey, morto a Middelburg nel 1619, è più legato alla comparsa di questo nuovo strumento che alla nascita del cannocchiale.