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1998-06-21
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7KB
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124 lines
Leggende di Daresia : LA FINE DEL PRIMO MONDO.
Centinaia di anni prima che le terre di Daresia fiorissero come
voi, giovani avventurieri, le potete vedere ora, il mondo
conosciuto era un luogo privo di valori, dove la corruttibilitaÆ
e lÆimpurezza dominavano sopra ogni virtuÆ e valore. Erano
quelle le origini, dove il mondo forgiato con tanta grazia e
speranza dagli dei, si era ormai tramutato in un immenso
contenitore ripieno fino allÆorlo dei sentimenti e degli ideali
negativi di intere popolazioni.
Gli dei allora rimirarono cioÆ che avevano creato e,
stringendosi il cuore, imboccarono lÆunica via che avrebbe
potuto dar vita, un giorno, alla Dalila che loro sempre
cercarono di plasmare e che in molti, nei loro sogni mortali,
videro in visione, ma solo per essere bruscamente destati da una
situazione giunta ormai allÆesasperazione totale.
Maremoti, terremoti, incendi, uragani iniziarono a seminare il
panico fra tutte le razze e i popoli delle forze del bene e del
male, fincheÆ una vecchia profezia non fu svelata, e la fine del
mondo rivelata. Un mese fu cioÆ che rimase ai mortali per dare
un significato alle fatiche e ai sacrifici di una vita mentre i
piuÆ, coloro che avevano sperperato e abusato di se stessi come
degli altri durante la loro esistenza, rimasero impietriti a
tale annuncio, incapaci di trovare dentro di seÆ la forza per
reagire di fronte ad una sentenza di morte.
Il mese divenne due settimane e, mentre molti abbandonavano le
terre di Daresia cercando fortuna e salvezza su altri mondi,
alcuni rimasero per dare sfogo ai loro piuÆ repressi desideri,
mentre altri, un tempo valorosi cavalieri, in preda ad una
pazzia mortale, iniziarono a sfogare la loro rabbia interiore
sui loro stessi compagni di sventura, tramutandosi in spietati
assassini, in un mondo ormai piombato nel chaos piuÆ totale.
Infine, il tramonto del trentesimo giorno, predetto nella
profezia divina, giunse sulle terre di Daresia, abbandonate
ormai dal sole come un tempo furono abbandonate dagli dei. E
lÆoscuritaÆ colpiÆ tutti i valorosi cavalieri ancora presenti
nelle lande ormai desertiche di Dalila.
La luna era ormai sorta da diverse ore quando un leggero tremore
inizioÆ a scuotere le terre conosciute, per tramutarsi nel giro
di pochi eterni minuti in un assordante quando devastante
terremoto. Il calore inizioÆ ad aumentare a tal punto che i
demoni stessi furono costretti ad uscire dallÆinferno mortale
per trovare riparo, invano, dallÆira divina.
Fu cosiÆ che, nellÆultima notte della storia di Dalila1,
lÆintere forze del male si radunarono, riunite dal loro pur
sempre vivo e forte istinto primordiale, per sferrare lÆestremo,
finale, effimero attacco al simbolo del loro eterno rivale, la
capitale di tutte le forze del bene, Deira, centro delle terre
conosciute.
Una fitta nuvola rossa avvolse lÆimmensa armata demoniaca
rendendola visibile a decine di miglia, mentre i pochi valorosi
cavalieri, ormai rassegnati al loro destino, si riunirono nel
cuore di Deira pronti a vincere, a costo della vita, lo scontro
finale.
LÆesercito del Male avanzoÆ rapidamente invadendo lÆintera
cittaÆ nel giro di pochi minuti. La battaglia infurioÆ selvaggia
per diverso tempo, Draghi dorati si affrontavano in cielo contro
le schiere di Draghi rossi, che nel giro di poco tempo si erano
scagliati sugli ultimi cavalieri rimasti, ormai insensibili alle
catastrofi naturali che nel frattempo sgretolavano il resto di
Daresia.
Intanto, lassuÆ nei cieli, qualcuno rimase commosso rimirando
come, nel mondo da loro creato, poche valorose rose fossero
riuscite a sbocciare in mezzo al deserto, e una lacrima si fece
strada tra le guance rugose del vecchio. La lacrima cadde, per
tramutarsi nella sua discesa in un immenso uragano che investiÆ
improvvisamente le terre conosciute, mentre impassibili, a
Deira, lo scontro finale infuriava senza vinti o vincitori.
Il tempo parve peroÆ fermarsi poco dopo, quando tutti gli esseri
viventi cessarono ogni attivitaÆ per volgere lo sguardo verso
est, dove nellÆattimo piuÆ lungo della vita di ogni mortale,
lÆimmensa montagna, distante centinaia di miglia, nacque dalle
viscere della terra. Incapaci ormai di reagire, tutte le razze,
tutti i popoli, ogni singolo essere benigno o maligno cessoÆ di
interessarsi per tutto cioÆ che era stato e che fu attorno a lui
in quel momento, fissando ormai sereno i meteoriti che dal
centro del cratere della Montagna di Fuoco, spazzarono via ogni
singola cittaÆ ed individuo delle terre emerse, solo Deira
rimase indenne. Dalila rimase in silenzio per un solo attimo,
poi la montagna di fuoco, quasi fosse rimasta a rimirare lo
spettacolo che le si parava davanti, concluse la sua opre
distruttiva scagliando lÆultimo, enorme, meteorite che puntoÆ
dritto verso gli ultimi sopravvissuti.
Furono secondi eterni, e mentre il masso si avvicinava ogni eroe
rimembroÆ le sue gesta eroiche, le epiche battaglie, le
avventure al limite del reale, i fedeli compagni di viaggio come
i piuÆ infidi nemici, ora tutti accomunati da un triste destino.
Il meteorite oscuroÆ la luna alta nel cielo, fino a coprire
lÆintera visuale degli astri, per poi scagliarsi, dÆun tratto,
su quella che era stato il centro del mondo passato, ormai
ridotta ad un cumulo di cenere....
Gli eroi ripresero conoscenza dopo un tempo indeterminato in
seguito allÆimpatto, cioÆ che videro sicuramente non lÆavrebbero
mai immaginato. Il nulla li circondava mentre loro erano tutti
li, disposti in circolo, privi di ogni sensazione corporea, come
immersi in un profondo sogno. Secondi, minuti, giorni, anni
,secoli forse passarono, nessuno puoÆ dirlo, quando Fizban
comparve nel mezzo del limbo : "Valorosi cavalieri, voi siete
tutto cioÆ di buono che sia mai esistito insecoli di storia di
un intero pianeta, il dono che sto per farvi eÆ piuÆ prezioso di
qualunque altro voi abbiate mai ricevuto ; voi avrete lÆonore di
essere i portatori del bene e della luce nel nuovo mondo, nato
sulle fertili ceneri di quello defunto secoli orsono mentre voi
siete rimasti sospesi in questo limbo in mia attesa. Ora andate,
che le vostre anime possano ritrovare la gloria nei vostri
futuri nuovi corpi mortali."
Il sonno riprese possesso di tutti i cavalieri presenti, le
immagini si fecero confuse, mentre il vuoto attorno al limbo si
fece sempre piuÆ vicino....piuÆ vicino.....e il sonno prese con
seÆ tutti i presenti.
18 anni dopo, dei giovani valorosi avventurieri si iniziarono a
distinguere sugli altri nella Nuova Deira, pronti a ripercorrere
e a superare le gesta dei loro antichissimi predecessori, che
quasi 500 anni prima affrontarono le forze del male in epici
scontri contro maghi malvagi dai nomi tetri come Makrud e contro
schiere demoniache affiancate da draghi rossi nellÆimmenso
scontro finale di cui solo antiche leggende tramandate da
persone inafferrabili narrano le gesta.
E fu lÆinizio di una nuova era....
FINE
by Fizban