Ora ha inizio un dialogo avvincente tra i primi e i secondi violini, con le viole che rispondono a specchio.
@Approfondire:@2
Il dialogo si basa sul motivo ritmico, ma questa volta l'intervallo Φ colmato in moto contrario dalle note discendenti dei primi violini e da quelle ascendenti dei secondi violini e delle viole.
Questo rapido dialogo si ripete. Poi tutta l'orchestra si accoda ai primi violini per una terza ripetizione, e il tutto si conclude con un accordo poderoso.
Avete notato che l'ultimo accordo Φ sostenuto solo dai primi violini? Si tratta di un accordo dominante, che ci porta alla seconda frase del primo tema.
Ascoltate ancora una volta la prima frase, rigustandola grazie al nuovo intuito nato da queste osservazioni.
Soffermiamoci ora per renderci conto di ci≥ che Beethoven Φ riuscito a fare, introducendo un breve motivo ritmico e ripetendolo in una vasta gamma di variazioni:
a) l'introduzione del motivo originale;
b) una sequenza, in un tono inferiore, e ad intervallo minore;
c) la ripetizione del motivo originale; d) una sequenza, in un tono pi∙ alto e a un intervallo minimo;
e) un'altra sequenza ascendente, ma ora molto pi∙ alta;